Andare alla scoperta del villaggio minerario del Rio Resartico è senz'altro un'escursione da fare in Friuli Venezia Giulia, un'incredibile esperienza, specie se vissuta con la consapevolezza di ciò che questo luogo era in passato.
Un'avventura carica di storia e immersa nella natura, accompagnata da un dolce fruscio di acqua e di foglie, che si getta nella fresca quiete delle viscere della montagna al suo culmine.
IntermedioIl livello dipende dal fattore di difficoltà più alto all'interno della camminata: come intermedio un percorso potrebbe presentare alcune semplici difficoltà tecniche o richiedere un discreto allenamento fisico |
Dislivello
761 M
Durata
4:00
Difficoltà
Intermedio
Inizia l'esplorazione
Una vista mozzafiato
Probabilmente l'avrete già notato arrivando in auto ma il panorama è spettacolare ancora prima di partire! Le pareti nord del monte Plauris si stagliano innanzi a noi in tutta la loro bellezza e continueranno a farlo mentre proseguiamo senza difficoltà sul sentiero CAI 702. Una partenza semplice, facile da seguire e con una pendenza graduale.
Una stagione sfortunata
Sempre seguendo il CAI 702 abbiamo attraversato il rio Resartico che ci accompagna con un rilassante sciabordio di sottofondo, abbiamo abbandonato il cemento e ci siamo infilati tra i faggi. Poco più avanti potremmo trovare degli alberi caduti, ma non vi abbattete anche voi, sarà semplice superarli!
Un bivio da ricordare
Superata da poco la metà del percorso in salita, ci troviamo al cospetto di un bivio importante. Per ora proseguiamo semplicemente verso destra, in direzione della miniera, ma al ritorno dovremo fare un'ardua scelta: proseguire sullo stesso rilassante sentiero dell'andata o lanciarci in una sfida avventurosa? Il percorso delle gallerie. Dan dan dan
Sulle tracce dei minatori d'olio
Mentre guadagniamo altitudine è il momento più adatto per iniziare ad immaginare la vita dei minatori, che dalla fine dell'Ottocento fino a metà del secolo scorso dovevano scalare questi pendii tutte le settimane per lavorare in turni anche da 12 ore in miniera!
Attenzione
Il sentiero a volte ci trae in inganno: a causa degli alberi caduti o dei sentieri degli animali capita di salire più di quanto necessario. Quindi quando avete un dubbio sul percorso sappiate che non è disonorevole controllare la mappa, anzi! E se vi sembra di dover scendere un pochino sappiate che è molto possibile. Nel video entro nel dettaglio
Un punto di sosta
Abbiamo raggiunto il villaggio minerario! Ed oltre ai ruderi degli alloggi dove non troppo tempo fa abitavano decine di minatori, troviamo il Ricovero Resartico, un fantastico punto di ristoro e potenziale rifugio se ci volessimo passare la notte.
La miniera di collegamento
Dopo esserci rifocillati e riposati facciamo un ultimo sforzo per raggiungere la nostra destinazione finale, la miniera di collegamento, messa in sicurezza in tempi moderni per la fruizione del pubblico. Mi raccomando, seguiamo le regole per visitarla in autonomia in maniera rispettosa e sicura. Immergiamoci quindi nella terra e nel silenzio.
CAI 702/B
Ed è solo dopo aver sentito l'odore della miniera, il suo silenzio e la sua storia che ripercorriamo a ritroso il sentiero che ci ha portati lassù. E proseguiamo fino al... Bivio da ricordare! Qui i meno esperti e i meno allenati possono terminare la lettura e continuare a seguire i propri passi fino alla macchina. Per gli altri, c'è il CAI 702/B
Un rientro avventuroso
Terminiamo questa esplorazione con un sentiero meraviglioso che segue il percorso del vecchio acquedotto e che in diversi punti ci spinge a proseguire in ginocchio, in segno di riverenza verso la montagna, all'interno di magnifiche strette gallerie. Sconsigliato a chi soffre di claustrofobia, consigliatissimo a tutti gli altri! Mandi vi voglio bene
Miniere del Rio Resartico
Una vista mozzafiato
Probabilmente l'avrete già notato arrivando in auto ma il panorama è spettacolare ancora prima di partire! Le pareti nord del monte Plauris si stagliano innanzi a noi in tutta la loro bellezza e continueranno a farlo mentre proseguiamo senza difficoltà sul sentiero CAI 702. Una partenza semplice, facile da seguire e con una pendenza graduale.

Una stagione sfortunata
Sempre seguendo il CAI 702 abbiamo attraversato il rio Resartico che ci accompagna con un rilassante sciabordio di sottofondo, abbiamo abbandonato il cemento e ci siamo infilati tra i faggi. Poco più avanti potremmo trovare degli alberi caduti, ma non vi abbattete anche voi, sarà semplice superarli!

Un bivio da ricordare
Superata da poco la metà del percorso in salita, ci troviamo al cospetto di un bivio importante. Per ora proseguiamo semplicemente verso destra, in direzione della miniera, ma al ritorno dovremo fare un'ardua scelta: proseguire sullo stesso rilassante sentiero dell'andata o lanciarci in una sfida avventurosa? Il percorso delle gallerie. Dan dan dan

Sulle tracce dei minatori d'olio
Mentre guadagniamo altitudine è il momento più adatto per iniziare ad immaginare la vita dei minatori, che dalla fine dell'Ottocento fino a metà del secolo scorso dovevano scalare questi pendii tutte le settimane per lavorare in turni anche da 12 ore in miniera!

Attenzione
Il sentiero a volte ci trae in inganno: a causa degli alberi caduti o dei sentieri degli animali capita di salire più di quanto necessario. Quindi quando avete un dubbio sul percorso sappiate che non è disonorevole controllare la mappa, anzi! E se vi sembra di dover scendere un pochino sappiate che è molto possibile. Nel video entro nel dettaglio

Un punto di sosta
Abbiamo raggiunto il villaggio minerario! Ed oltre ai ruderi degli alloggi dove non troppo tempo fa abitavano decine di minatori, troviamo il Ricovero Resartico, un fantastico punto di ristoro e potenziale rifugio se ci volessimo passare la notte.

La miniera di collegamento
Dopo esserci rifocillati e riposati facciamo un ultimo sforzo per raggiungere la nostra destinazione finale, la miniera di collegamento, messa in sicurezza in tempi moderni per la fruizione del pubblico. Mi raccomando, seguiamo le regole per visitarla in autonomia in maniera rispettosa e sicura. Immergiamoci quindi nella terra e nel silenzio.

CAI 702/B
Ed è solo dopo aver sentito l'odore della miniera, il suo silenzio e la sua storia che ripercorriamo a ritroso il sentiero che ci ha portati lassù. E proseguiamo fino al... Bivio da ricordare! Qui i meno esperti e i meno allenati possono terminare la lettura e continuare a seguire i propri passi fino alla macchina. Per gli altri, c'è il CAI 702/B

Un rientro avventuroso
Terminiamo questa esplorazione con un sentiero meraviglioso che segue il percorso del vecchio acquedotto e che in diversi punti ci spinge a proseguire in ginocchio, in segno di riverenza verso la montagna, all'interno di magnifiche strette gallerie. Sconsigliato a chi soffre di claustrofobia, consigliatissimo a tutti gli altri! Mandi vi voglio bene

Dove lasciare l'auto
Dopo essere usciti dalla statale SS13 all'altezza di Resiutta ed esserci immessi nella strada provinciale 42 proseguiamo fino a superare il cimitero del paese, poco dopo un piccolo ponte alla nostra destra ci conduce nella frazione di Povici di Sotto.
Ci teniamo sulla destra per attraversare il borgo, superiamo un altro ponticello e sempre tenendo la destra superiamo anche l'abitato di Povici di Sopra. Quando giungiamo al termine della strada asfaltata, dove la via girerebbe a sinistra, noi ci immettiamo nel sentiero che prosegue dritto davanti a noi, più stretto e cementato, troveremo un ampio parcheggio poco più avanti.